Mediante i docenti dell'Accademia di Belle Arti di Bari, e penso in particolare con il favore dell'allora Rettore prof. Mario Colonna e del docente prof. Vittorio Del Piano, fui invitato a partecipare alla manifestazione che da un certo numero di anni si teneva a Conversano, tranquilla ma operosa cittadina a sud di Bari.
La manifestazione aveva come nome "Poesia in chiostro". Quell'anno ospitava una serie di poeti anche abbastanza noti, tra i quali Ignazio Buttitta, veramente anziano ma sempre energico, Dario Bellezza, Giovanna Bemporad. Inoltre una sezione era dedicata a giovani artisti già noti e affermati, tra ii quali Paolo Lunanova, allora assistente della cattedra di pittura di Richard Anthoi dell'Accademia di Belle Arti di Bari. Un'altra sezione era dedicata a cinque studenti dell'Accademia, tra i quali me, Rosanna Quatela e Patrizia Loiola.
Per l'occasione ebbi modo in conoscere il fautore silente e latente della manifestazione, il quale sponsorizzò in parte il mio lavoro mediante acquisto di due pellicole di diapositive Kodak da 100 asa.
Il lavoro era finalizzato alla realizzazione di una performance che sarebbe stata la "summa" di una serie di interviste con fotografie alla popolazione anziana e "non" della cittadina di Conversano.
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![]() con tempera, lavoro che rappresenta la fase di sovrapposizione delle diapositive pittoriche su quelle delle persone intervistate. |
![]() realizzata con pennarello su acetato |
![]() realizzata con pennarello su acetato |
![]() (prov. di Bari) nell'estate del 1984 in occasione della manifestazione "Poesia in/chiostro" con giovani artisti dell'Accademia di Belle Arti di Bari |
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Teorizzazione |
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![]() dell'intervista alla cittadinanza |
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![]() performance si sostituiscono gradualmente alle diapositive in nero |
Una parte della rassegna stampa |
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![]() Dario Bellezza e Giovanna Bemporad. |
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La fase delle interviste si protrasse per alcuni giorni, con registrazioni sonore che ho perso, così come la copiosa quantità di fotografie in Bianco-nero, realizzate agli intervistati.
Infatti, armato di Zenith 35 mm e pellicola Ilford 100 Asa, comprata a metri e confezionata manualmente in rollini adatti alle camere fotografiche 24x36, gironzolavo per il centro storio antico sino alla piazza col castello, alla Cattedrale, scattando fotografie alle opere architettoniche e agli abitanti del luogo.
Con le persone del luogo mi intrattenevo ponendo domande su ciò che essi consideravano "Arte". Le risposte, spesso, erano abbastanza scontate, soprattutto quando si chiedeva loro cosa pensassero dell'arte moderna e astratta. La fase dell'intervista la nominai "Intervistamiamoci".
Per entrare nella vita della cittadina lessi un libro del primo novecento di "Storia di Conversano", avuto in prestito da non so quale biblioteca. Realizzai per l'occasione anche un breve testo che riprendeva, per grandi linee, il problema secolare dell'approvvigionamento dell'acqua. Una poesia riassume un po' l'approfondimento storico:
Saccheggio
come guerra
come strage
malattia infettiva.
La fame
tra guerre e amori
è spravvivenza
comunque///
185 a.C., brigantaggio
storia della miseria
viltà
misera della storia
per mancanza d'acqua
malaria e pestilenza///
vivere comunque con la cultura dei vinti
schiavi
tra invasioni e saraceni
feudatari estranei
e strani noi stessi
sottomessi///
ancora oggi
volontà di vita
tra orrori e solitudine
con la sete/fame ataviche
accompagnatrici d'intelligenza
molla primordiale
ugualmente fieri
noi qui mutatori del tempo
immobile///
Nel testo che conservo e del quale sono presenti immagini nella tabella di sopra, è presenta una fotocopia di collage di fotografie delle persone intervistate, una seconda fotocopia con interventi pittorici a tempera, un modesto lavoro pittorico astratto che indica il percorso delle diapositive in nero realizzate a contatto dai negativi Ilford, su pellicola ortocromatica piana, abbastanza adatta a riportare i grigi del negativo.
Parallelamente a tutto ciò composi un brano, del quale non ho registrazione, che fece da base musicale della Performance. Il brano era composto da chitarra arpeggiata, effetti di chiatarra elettrica, batteria elettronica. Il tutto realizzato nello studio semiprofessionale di Piero Arcieri di Bari, detto "Pierino".
Per la performance occupai uno spazio accanto all’ingresso al Chiostro nel quale si teneva la detta manifestazione "Poesia in/chiostro". Non ricordo dove mi procurai la presa elettrica, ma so che il mio proiettore di diapositive proiettava le immagini delle persone intervistate che si alternavano a versi della poesia sopra riportata realizzate con pennarello su acetato. Lungo la proiezione le diapositive in bianco-nero, realizzate a contatto con i negativi Ilford su pellicola ortocromatica, raffiguranti le persone intervistate durante la fase "Intervistamiamoci", si macchiavano sempre più di colore, sino a diventare puri dipinti astratti, di punti, linee e superfici colorate, come si può vedere nella pagina dedicata alle Fotopitture astratte a colori.
Nella performance indossavo soltanto pantaloni di chimono da judo e mi presentavo con i capelli sciolti e a torso nudo. I miei movimenti erano davanti allo schermo (parete muraria esterna del Chiostro) e sul mio corpo si proiettavano le persone fotografate e intervistate. La musica cadenzava i movimenti che interpretavano il testo poetico e le diapositive bianco nero che mutavano sempre più in opere pittoriche astratte.
Un secchio d'acqua nello spazio della performance, mi dava la possibilità di operare col liquido così utile quanto storicamente scarso della cittadina. I movimenti erano dunque quelli di berla, di lasciarla cadere con un bicchiere di plastica bianca per terra, di lasciarla scivolare sul mio corpo, di bagnare gli spettatori.
La performance è durata pochi minuti. Il tempo della base sonora.
So che il lavoro piacque agli amici, ma non so effettivamente quante, delle persone intervistate, erano lì presenti a guardare il momento conclusivo dell'operazione "Intervistamiamoci".
Non ci furono repliche. Conservo solo tre fotografie della performance. I fotogrammi furono realizzati probabilmente da Patrizia Loiola con la mia Zenith e pellicola 400 asa tirata a 800 per mancanza di luce solare. Infatti la performance fu eseguita dopo il tramonto, poco prima della serata principale dell'intera manifestazione.
Riuscii ad ottenere anche una parte delle recensioni dei giornali che chiosando sulla manifestazione, non omisero di citari i cinque giovani artisti dell'Accademia di Bari.