Reportage fotografico a Pierre Restany
Cesare Marino Artista Mesagnese: un tributo ed un ricordo
di Giovanni Tessitore
Introduzione
Nel 1983 con la collaborazione della allora studentessa dell'Accademia di Belle arti di Bari Patrizia Loiola, ho realizzato una breve intervista ad un artista Mesagnese ultra ottantenne: Cesare Marino.
Ricordo che il “professor Marino”, così come lo chiamavamo noi allievi della cattedra di Pittura, ci ricevette con gentilezza “antica” e disponibilità.
La fotografia di questo documento forse ci fu donata dal nostro intervistato. Il testo originale è di Loiola-Tessitore. Il testo odierno è riscritto - soltanto riveduto e corretto - da Giovanni Tessitore.
Purtroppo la biografia di Cesare Marino contiene numerose incognite. Rintracciare informazioni non è affatto semplice. Probabilmente la prof.ssa Mirella Casamassima, docente dell'Accademia di Belle Arti di Bari per la cattedra di Storia dell'Arte, possiede informazioni maggiori. Altro eminente referente dal quale potere attingere specifiche notizie è sicuramente il prof. Pietro Marino, critico d'arte e Giornalista.
Biografia di Cesare Marino
Cesare Marino Mesagne (Brindisi) 4 gennaio 1901 - ???? - ????? è stato scultore, pittore, decoratore italiano. Secondo la sua diretta testimonianza la effettiva data di nascita deve risalire al 28 dicembre 1900, dichiarato poi in ritardo il 4 gennaio, data che resta tutt’ora all’anagrafe del luogo di nascita, Mesagne, paesino in provincia di Brindisi. Figlio di Pietro Marino, avvocato di una famiglia di avvocati sin dal XVIII secolo, resta orfano in tenera età e per questo viene rinchiuso nell’Ospizio Garibaldi di Lecce. Il soggiorno presso l’ospizio risulta psicologicamente ostile al giovane Cesare, costretto a frequentare trovatelli e giovani orfani di condizioni economiche molto umili e dall’educazione fortemente diversa. Il periodo vissuto presso lo ospizio di Lecce “mi procurò un trauma che mi sono portato inconsciamente per tutta la vita”.
Ritratto di Cesare Marino al lavoro nel suo studio di Bari nel 1983
Nel 1914 si iscrive e segue i corsi della Scuola D’Arte di Lecce in quell’anno istituita. Consegue il Diploma di Scuola d’Arte con 48/60 nel 1919. Studente creativo e capace, suscita le simpatie dei docenti tra i quali il prof. Giuseppe Giovaruscio maestro in scultura. Nella scuola d’arte frequenta i corsi di numerose discipline artistiche e non, tra le quali Italiano, Francese, Disegno e Tecnologie.
Neodiplomato con ottimi risultati coglie l’occasione dell’invito del prof. Giovaruscio di recarsi a Roma, dove ha contatti con lo stesso scultore già docente a Lecce pur domiciliato presso la casa dello zio materno, certo avvocato Antonio Gioia (che nel 1910 – 1911 aveva svolto l’incarico di sottosegretario alle Poste e Telegrafi).
Anche in questo contesto, decisamente più signorile di quello dell’ospizio, Cesare Marino prova un forte disagio, alleviato dalle frequenti visite al GIovaruscio.
Nello stesso anno (1919) il Giovaruscio riceve l’incarico di creare un altare per la Madonna di Parabita (Lecce).
Il Giovaruscio, considerati i rincari dei materiali di lavoro e probabilmente il ridotto guadagno, lascia l’incarico al giovanissimo Cesare Marino il quale, con l’aiuto dell’Architetto Napoleone Pagliarulo, completa l’opera forse sino al 1921.
Contemporaneamente il Marino si iscrive all’Accademia del Marmo di Carrara ma nel tra il 1922 ed il 1923 è costretto ad assolvere l’obbligo di leva sino al 1923, anno del suo congedo.
Dopo il congedo militare Cesare è ancora a Mesagne, dove apre una scuola serale di Artigianato.
Dopo poco tempo insegna in una seconda scuola serale di Artigianato anche a Latiano, piccolo paese compreso tra Mesagne e San Vito dei Normanni (Brindisi). Insegna sino al 1929.
Nel 1926 prende la tessera del Partito Nazional Fascista e nel 1928 viene nominato Direttore Tecnico Provinciale per l’Avviamento Professionale del Dopolavoro.
Nella scuola di Mesagne insegna Disegno, Scultura del marmo e del legno e Ricamo, sezione dedicata alla produzione di arazzi con un sistema innovativo inventato dal Marino stesso.
Collabora alla ristrutturazione di Mesagne col podestà e, grazie ai contributi culturali, la cittadina viene fornita di “Villa Comunale”.
Nel 1930 si sposa ed in seguito si trasferisce a Bari, dove ottiene la docenza della 7a ed 8a classe istituita con la Riforma Gentile del 1929. Nel 1932 lascia l’insegnamento per dedicarsi a tempo pieno all’attività di scultore. Con l’esecuzione di un ritratto a mezzo busto guadagna “quanto la paga di un anno di professore” racconta il Maestro.
L’artista Cesare Marino è creativo sperimentatore di accostamenti di diversi materiali e di tecniche.
Esegue sculture in bronzo, in marmo, confeziona modelli plastici per opere architettoniche, tra i quali quello della fontana degli anni Trenta di Piazza della Stazione Ferroviaria di Bari, ora Piazza Aldo Moro.
Fotografia degli anni ’40 del Novecento raffigurante la fontana della Piazza Stazione di Bari ora Piazza Aldo Moro. Sullo sfondo è l’edificio della Stazione Ferroviaria.
Sempre attivo e febbrile nel proprio lavoro, costruisce un “Torchio” per le stampe xilografiche e litografiche.
“Nello svolgere la sua attività ha seguito attentamente il progressivo mutar dello stile e delle tendenze provando ed attuando nuove forme” (Parole di Cesare Marino in terza persona).
Si dedica al restauro di quadri antichi e a piccole invenzioni di utilità pratica.
Pittore dal 1967 al 1980, continua a lavorare al momento dell’intervista nonostante qualche inevitabile malanno.
Numerose le opere eseguite in Puglia, Campania e Calabria.
Elenco delle opere
- 1918 - Modello per la medaglia d’oro donata dal Comune di Lecce alla Brigata Lecce
- 1920 – Modello per la medaglia d’oro donata dal Comune di Roma al sindaco Principe Fabrizio Colonna;
- 1920 – Scultura in marmo e legno alla chiesa della madonna della Coltura a Parabita
- 1922 - Bassorilievo in marmo con ritratto del Cav. Rinì a Mesagne (proprietà Rinì)
- 1923 – Medaglione in marmo con ritratto del dott. E. Cavaliere a Mesagne;
- 1923 – Busto in marmo al cimitero di Nola (Napoli)
- 1923 – Medaglione in marmo per il Convento dei Cappuccini di Nola (Napoli)
- 1930 – Scultura per il Teatro di Galatina (Lecce)
- 1932 – Busto in bronzo del Cav. De Nitto nel cimitero di Latiano (Brindisi)
- 1934 – Grande medaglione raffigurante il Re e il Duce
- 1934 – Autoritratto di testa in bronzo di proprietà dell’artista
- 1935 – Ritratti e testa in bronzo del figlio Pietro
- 1948 – Medaglione in bronzo dedicato a Giuseppe Mazzini per la Scuola Mazzini di Bari (portato via dalle truppe di occupazione)
- 1958 Busto in bronzo al maestro Squicciarini eretto ad Acquaviva delle Fonti (Bari)
- 1959 – Medaglia in bronzo dorato a Magda Bonomo per l’Ospedale Miulli di Acquaviva delle Fonti (Bari);
- 1959 – Medaglione in bronzo all’avvocato Edmaro Scippa per il Cimitero di Bari.
- 1959 – Busto in marmo del dott. Vincenzo Cavaliere per il Cimitero di Mesagne
- 1960 – Busto di bronzo del dott. G. Gassio (proprietà privata);
Partecipazioni a Mostre e riconoscimenti sindacali dal 1933 al 1940 - Dal 1933 al 1940 Partecipazioni a Mostre e riconoscimenti sindacali
- 1939 – Paesaggio di Puglia
- 1939 – Mostra alla Galleria Roma di Roma
- 19?? Premio Nazionale Albania
- Dal 1956 al 1968 – Partecipazione al Maggio di Bari
Ultimi riconoscimenti - 1961 – Mondo Cattolico di Bari (Ente Riforma) premio acquistato
- 1963 – Segnalato a Lucera;
- 1963 – Matera 2° premio Tavolozza d’oro;
- 1963 – Foggia Premio acquisto;
- 1963 – Campo di Giove (Aquila): segnalazione speciale;
- 1963 – Trinitapoli (Barletta-Andria-Trani);
- 1963 – Bovino (Foggia) 2° Premio
- 1965 – Gravina (Bari) premio di consolazione;
- 1965 – Paola (Cosenza), 2° premio
- 1965 – Margherita di Savoia 2° premio
- 1965 – Segnalazione alla mostra Galante Civera (Luogo ?);
- 1965 – Premio acquisto presso Serranova (Comune di Carovigno, Brindisi)
- 1966 – Molfetta (Bari) Mostra del Mare premio acquisto;
- 1966 – Galatina (Lecce) premio acquisto;
- 1966 – Grumo Appula (Bari) 2° premio acquisto
- 1966 – Selva di Fasano (Brindisi) medaglia d’oro
- 1966 – Collettive a Novoli (Lecce) e Sulmona (Aquila)
- 1967 – Collettiva a Monopoli (Bari); 1° premio ad Acquaviva delle Fonti (Bari)
- 1968 – Minervino Murge (Barletta-Andria-Trani), 1° premio con medaglia d’oro e acquisto
- 1968 – Sulmona (Aquila) premio acquisto;
- 1968 – Mostra d’Arte Sacra di Trinitapoli (Barletta-Andria-Trani)
- 1968 – Collettiva a Vigevano (Pavia)
- 1969 – Acquaviva delle Fonti (Bari)
- 1969 – Campo di Giove (Aquila) premio acquisto e coppa.